mercoledì 16 aprile 2008

Io e la matematica


…Quando la matematica si trasforma in un fantasma…
la dimensione entro la quale collocherei il mio rapporto con la matematica è senza dubbio quella della conflittualità. Nel corso della mia vita, e del mio cammino scolastico non ho mai espresso una particolare propensione per questa disciplina. Le motivazioni sono svariate; posso affermare innanzitutto che sulla base della mia personalità, del mio modo di essere ho sempre mostrato un interesse maggiore per le discipline umanistiche rispetto a quelle scientifiche; quindi in principio si manifestò un naturale disinteresse per la matematica, che nel corso degli anni ha assunto forme diverse in relazione ai professori che ho incontrato. Alla scuola elementare per esempio, ad insegnarmi matematica era una suora, rigida, severa, esigente, non faceva altro che seminare paura e dissensi intorno a lei. Fu così che di riflesso, incominciai a rifiutare questa disciplina. Credo vivamente che l’influenza di un professore sia decisiva nel momento in cui si deve scegliere di amare o meno una qualsiasi materia, e nel mio caso il risultato è stato pressoché negativo. Sommate ad una mancata predisposizione naturale questi eventi hanno influito negativamente sul mio rapporto con la matematica. Tuttavia ho un bel ricordo del liceo, dove incontrai una donna straordinaria che favorì il mio avvicinamento alla matematica, seppur con fatica. In qualche modo riuscì a rompere quel legame di paura misto a rifiuto che sperimentavo dentro di me ogni volta in cui si parlasse di numeri e incominciai a “voler bene” alla matematica. Come si vede, ne parlo solo in relazione al contesto scolastico, in quanto difficilmente sono riuscita a darle un riscontro reale, a renderla partecipe della mia quotidianità, ad interiorizzarla come elemento integrante dell’uomo. Anche se in realtà, indirettamente, nonostante qualcuno la rifiuti, la matematica ci chiama in causa, ed entra in relazione con noi ogni giorno. All’individuo resta solo di accoglierla e viverla con la dovuta serenità.

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