giovedì 24 aprile 2008

La voce del genio della porta accanto...


..intervista a matteo, il mio genio della matematica..
a- Che cos’è la matematica?
La matematica è l’unica scienza che trae conclusioni necessarie e non smentibili. Il fatto che essa non sia una delle scienze più apprezzate e popolari, è dovuto al fatto che essa rimane astratta, pura, ideale: non sembra confrontarsi con la realtà come la fisica, la chimica, la meccanica..

b- Che cos’è per te la matematica?
Cito Bertrand Russel: “la matematica, vista nella giusta luce, possiede non solo verità ma anche suprema bellezza; una bellezza fredda e austera, come quella della scultura.”

c- Che rapporto hai/hai avuto con la matematica, hai avuto qualche difficoltà?
Non ricordo di aver mai avuto particolari difficoltà, ma ciò non vuol dire che io abbia sempre adorato la matematica. Mi è spesso capitato, e spesso mi capita ancora, di non riuscire a sopportarla, soprattutto quando si tratta di enormi e lunghissimi calcoli, o di studio mnemonico di formule e teoremi: in quei casi, è facile perdere di vista la semplicità e l’immediatezza del ragionamento logico su cui si basa la matematica.

d- Come ti sei avvicinato alla matematica?
Come ogni bambino, tra i banchi delle elementari…

e- Come ti è stata presentata la matematica, come te l’hanno insegnata?
Penso non sia facile farsi un’idea del metodo didattico utilizzato dai propri insegnanti quando si è piccoli. Però sono sicuro di avere sempre avuto insegnanti che sono riusciti a farmi apprezzare la materia presentandomela come una serie di deduzioni logiche e comprensibili, e non una successione complicata di calcoli e formule. Penso che uno dei metodi utili appassionare i ragazzi sia instaurare una sana competizione: con sé stessi, all’interno della classe, ma anche a livelli diversi. Le Olimpiadi di Matematica appassionano di più della solita lezione alla lavagna!

f- Ricordi come ti hanno insegnato a contare, chi?
Non ho grandi ricordi.. mi sembra di ricordare un piccolo libro di cartone, a forma di mano: ogni pagina spuntava un dito in più, che raccontava la storia del numero a lui corrispondente.. se quello vuol dire iniziare a contare..

g- Pensi che l’abilità matematica sia dovuta ad una predisposizione personale o all’influsso dell’ambiente esterno (insegnanti, famiglia…)?
Sicuramente entrambi i fattori sono importanti. Una persona deve avere predisposizione all’apprendimento, alla memorizzazione, alla deduzione.. ma senza stimoli esterni non metterà mai a frutto le sue capacità. Ogni bambino dovrebbe essere aiutato a “far lavorare la mente” attraverso giochi, sfide, racconti: facendogli sfruttare la sua fantasia e le sue abilità lo si aiuta a far nascere idee.

h- Pensi che sia vero che i matematici sono spesso pazzi?
Be, guardandosi intorno ci si accorge che non sono gli unici… anzi i matematici sono i meno pericolosi, perchè le loro follie rimangono astratte!!

i- Quanto è presente la matematica nella tua vita?
Mah, penso tanto quanto sia presente nella vita di ognuno.
Essendo la matematica una proiezione della realtà, nella realtà si può trovare facilmente traccia di quello “schema matematico” che la governa. Non è sempre facile, ma è quello che cerco di fare.

l- Nell’affrontare la vita, quanto ti torna utile avere studiato la matematica?
Il metodo matematico, o più in generale scientifico può aiutare in tantissimi casi a risolvere problemi e valutare situazioni. Attenzione però a non esagerare ed essere troppo rigidi: se si applicasse un metodo scientifico ad ogni cosa si facesse, non si riuscirebbe a far fronte agli imprevisti che, fortunamente, il caso pone sulla nostra strada.
Penso che vivere bene significhi saper applicare la logica alla realtà, pronti però a “correggere la rotta” per “rimanere a galla” anche in caso di imprevisti!

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